Sabato, 24 settembre 2011, al teatro di Vigolo Vattaro il Coro Vigolana festeggia i suoi 20 anni: partecipo alla serata con trepidazione. Premesse e presentazione scorrono rapide, poi il coro incomincia a cantare: inizia il sogno. Il pubblico ascolta in religioso silenzio, la sala è pervasa di voci, diventate musica; se si guarda bene, si vedono le note, volano, volteggiano e poi puntano al cuore. Così si susseguono in dolce armonia Anin Insieme, Dove, Rapsodia Vigolana, Benia, Carezze, Cantare, Clessidre, Fiore di Manuela, La Vergine degli Angeli, Pavana. E mentre ciò accade, si compie la magia. Ciò che il cemento grigio della quotidianità ha imprigionato, si libera e vola insieme alle note. Ciò che il tran tran abituale ha sopito nella sua sorda monotonia, si risveglia. Ciò che abbiamo messo da parte, perchè c’è sempre qualcosa di più importante, perchè non c’è mai tempo, all’improvviso salta fuori, non si può più trattenere! Sono le emozioni, le sensazioni, che quasi si concretizzano in percezione reale di immagini, colori, profumi, suoni, evocati dalle parole dei canti. Emozioni e sensazioni escono dai cassetti della nostra mente, dei nostri cuori, delle nostre anime e rivivono. E così, mentre il Coro Vigolana canta, sentiamo l’odore del fieno, il profumo delle viole, il rombo di un temporale, un’eco di cicala, vediamo collane di nuvole che si rincorrono nel cielo, un vecchio gelso ci parla, ci ritroviamo bambini a rifare giochi dimenticati, proviamo nostalgie, riscopriamo antichi valori, la nostra valle, le nostre origini, i nostri dialetti, le nostre montagne, ritroviamo nella semplicità dei canti quei sani valori che oggi appaiono un pò sbiaditi. Questo è ciò che il Coro persegue ed ha la capacità di fare. Da 20 anni non si tratta di sola musica, non di sola qualità artistica, la perfezione tecnica di esecuzione è solo la base e si ottiene con lunghe, pazienti ore di prova, rubate agli affetti famigliari, alla casa, al riposo… Poi, la personalità del maestro e la capacità interpretativa dei coristi fanno il resto e si compie la magia. Per far ciò esso ha scomodato, anche in questa splendida serata, compositori e musicisti autorevoli come De Marzi con il suo a volte crudo ma romantico realismo, Verdi in un delicato omaggio alla Madonna, Maiero per astrarre, per sognare… E tanti altri. E mentre le voci armoniose ci raggiungono e ci accarezzano il cuore, sul palco, dietro al coro, scorrono le immagini dei momenti più significativi di questi 20 anni di stupenda attività corale e si percepisce l’intensa attività del coro nel suo ventennale percorso. Gli applausi sono sinceri, di cuore e meritati. Dopo l’ultima canzone anche gli ex coristi salgono sul palco per un commovente “Signore delle Cime”.
Claudio Jovanaz – ex corista che gli eventi hanno portato lontano, ma il cui cuore è rimasto con il coro